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Sebbene ultimamente ci sia una seria diatriba sul termine e su chi se ne vuole appropriare , entrambi i termini vengono considerati equivalenti, tanto che secondo l’Art. 2 del documento disciplinare Enci ( Ente Nazionale Cinifilia Italiana ) ad un addestratore/educatore compete:

a) educare i cani e prepararli al superamento delle verifiche zootecniche previste dalle differenti prove di lavoro in modo da esaltarne le specifiche qualità naturali a seconda dell’impiego e della loro affidabilità;
b) impartire insegnamenti aventi la finalità di favorire la convivenza tra uomo e cane, l’inserimento del cane nella vita sociale, sviluppandone le capacità di apprendimento e indirizzandole verso l’impiego specifico di ciascuna razza;
c) migliorare la responsabilizzazione e la conoscenza verso l’animale cane in relazione a affidabilità, equilibrio e docilità degli stessi.

Uno degli argomenti che più vengono discussi e dibattuti è quello sul fatto che dovrebbe essere definito "educatore" chi applica il cosiddetto "metodo gentile", mentre l'addestratore applica il "metodo classico" ( che viene descritto dai detrattori come un metodo che  domina il cane con la paura e la coercizione ). Per sottolineare cio si adduce inoltre che il famoso metodo "gentile" è una novità che prima dell'avvento di certe scuole a fine anni '90 non esisteva.

Ciò non è affatto vero, anzi, il primo libro in assoluto sull'addestramento del cane è di un ufficiale dell’esercito tedesco il Colonnello Johannes Schoenherr,  scrive queste parole nel suo libro “Educazione e addestramento del cane da lavoro e utilità” del 1938.

e propone pure di finire una sezione di addestramento / educazione con un esercizio premiante ben 60 anni prima che qualcuno se ne appropriasse.


 

un'altra frase importante (  ripeto, siamo nel 1938, agli albori della cinofilia )

Il profano crede generalmente che l’addestramento del cane sia uguale all’istruzione delle reclute, ..... Se il cane non fa ciò che si vuole da lui, allora si ricorre alla frusta e al collare.....
A coloro che la pensano in questo modo è necessario spiegare come stanno le cose, ma se per caso vi fosse qualcuno che volesse fare l’addestramento con questi sistemi, bisogna dire che egli non è degno di essere considerato un addestratore: anzi gli dovrebbe venir senz’altro proibito di tenere dei cani“.

Questo per chiarire che chi cerca di fare distinzione tra educatori ed addestratori tacciando chi ha il titolo di addestratore come esempio di maltrattamento dei cani, non solo è in malafede, ma è pure decisamente poco istruito in materia.

Detto ciò l'unico vero addestratore / educatore è colui che riesce a creare un rapporto con il cane ed ottenere dei risultati rendendo l'animale felice.