Ogni cane è un mondo a se, ma ogni cane alla fine è un cane e come tale va trattato.
Il mondo dei cani è molto diverso dal nostro e per entrare in comunicazione con loro dobbiamo fare un serio sforzo, sopratutto per non umanizzarli, che è l'errore che vedo accadere più spesso ed è quello che è più spesso causa di problemi ed incomprensioni.
Se parliamo di addestramento come preparazione ad uno sport, io non faccio nulla di diverso da tutti gli altri, anche perchè nei 100 anni di vita della cinofilia, è già stato scritto tutto e ci sono campioni mondiali da cui imparare osservandoli al lavoro o andando ai loro seminari.
Se invece parliamo di educazione, il mio percorso di vita con i cani ed il mio percorso didattico,si differenziano da buona parte delle proposte che si trovano sul mercato, poichè avendo avuto contatto con le diverse scuole di pensiero negli anni ho scelto il metodo più efficace per poter entrare in rapporto con il cane come compagno di vita.
Volendo dare un nome al mio metodo, lo definirei "metodo emozionale", cioè il lavoro che faccio con i cani, soprattutto in educazione e rieducazione ( il mio lavoro molto spesso è la rieducazione di cani mordaci ed aggressivi ) , è completamente volto a fare cambiare l'emozione che il cane prova in determiante situazioni e quindi a vivere più serenamente l'ambiente circostante ed il rapporto con il proprietario: ad esempio un cane completamente focalizzato ed in stress sull'ambiente circostante non può vivere serenamente nè una passeggiata, nè il rimanere in casa, nè il rapporto con il padrone, se riusciamo ad abbassare lo stress, il suo atteggiamento cambierà, rendendolo più partecipe e disposto a collaborare. E' fondamentale per me che il cane sia focalizzato sul proprietario, lasciandolgi l'iniziatiava e fidandosi, per poter instaurare un rapporto corretto e perchè possa vivere in modo sereno l'ambiente circostante.
Un cane cambia quando le sue emozioni cambiano.
Un breve video per vedere il lavoro fatto su di un cane che aveva trovato nel morso la soluzione alle situazioni che gli generavano stress.
Una volta spiegato che il morso non è funzionale, stiamo lavorando per abituarlo ai vari stimoli avversi e fornirgli un comportamento alternativo al morso per abbattere lo stress.