Introduzione
Capitolo 1: la tempra
Capitolo 2: Gli spazi non sono uguali per noi e per un cane
Capitolo 3: Un cane è un cane ed interpreta le cose da cane, quindi cercate di comunicare con lui per quello che è, cioè un cane
Capitolo 4: Un cane che non sta bene non lavora bene, non apprende bene ed ha delle reazioni che possono sembrare sbagliate
Capitolo 5: Un cane adulto non è un cucciolo
Capitolo 6: I cani mordono e non dare il giusto peso ai segnali può portare a spiacevoli conseguenze
Capitolo 7: I periodi di adattamento
Capitolo 8 : Ogni cane è a se e la strategia va elaborata in base al cane
Capitolo 9: Le strategie corrette ed un lavoro costante portano a risultati
Questo mio scitto non vuole essere un trattato di cinofilia ed anzi, è pieno zeppo di piccoli errori ed imprecisioni, che sperò però rendano più semplice a chi non è del mestiere poter avere chiare alcune cose, prima tra tutte il fatto che il vostro amico peloso ha delle daratteristiche ( doti ) e che di queste bisogna sempre tenere conto quando si interagisce con lui.
30/07/2021 ore 16:30
Silvestro finalmente era a casa!!
eravamo felici, ma pure un po' intimoriti sia perchè era la prima volta che un cane adulto veniva inserito nel branco (fino ad ora erano stato sempre inseriti cuccioli che quindi si erano facilmente adattati alle regole del branco ), sia perchè Silvestro era un cane che aveva morso ed aveva alcune caratteristiche caratteriali che potevano creare problemi: tempra dura, temperamento prontissimo ed una docilità definita corretta, ma più probabilmente tendente un po 'all'indocile.
Ci siamo presi 15 giorni di ferie per poter seguire alla perfezione il suo inserimento, così da poter stare più sereni quando si sarebbe tornati al lavoro.
Sul suo inserimento si può scrivere un libro, ma soprattutto il libro lo ha scritto Silvestro, perchè osservare un cane ha sempre da insegnare.
Capitolo 1
"La tempra"
quando si adotta un cane adulto, esso ha un passato di esperienze, che gli permette di saper affrontare con tranquillità diverse situazioni.
Il secondo giorno che era a casa lo abbiamo portato al ristorante per vedere come si comportava e Silvestro era abbastanza tranquillo
il giorno dopo la mattina siamo andati al centro commerciale
ed anche lì si è comportato benissimo, tanto che verso sera lo abbiamo portato allo street food festival
anche lì si è adattato senza alcun problema.
A questo punto verrebbe da pensare: ma quante esperienze ha fatto questo cane prima di finire in canile?
Quante volte gli ex proprietari se lo sono portato in giro a fare cose?
Bene , la risposta è: NESSUNA!!
Silvestro non aveva fatto esperienze, ma aveva un caratteristica: la tempra, cioè la capacità di superare eventi e situazioni avverse.
Silvestro si comportava bene semplicemente perchè era tranquillo e qualsiasi situazione nuova non lo turbava più di tanto e riusciva a superarla.
Quindi attenzione!!
Quando adottate un cane adulto di cui non conoscete il passato la sua tempra può trarvi in inganno e farvi credere che abbia già vissuto certe esperienze, mentre in realtà è semplicemente in grado di adattarsi senza grossi problemi a qualsiasi situazione. |
Sia le due fotografie che il video hanno una caratteristica comune che poi si rivelerà di vitale importanza.
*** Osservate gli occhi di Silvestro
Capitolo 2
"Gli spazi non sono uguali per noi e per un cane"
Poichè eravamo in ferie abbiamo pensato di trasferirci nella casa di campagna in provincia di Verona, cha era molto più grande ed aveva un grande giardino recintato, per lasciare un po' più di libertà al branco e permettere un migliore inserimento di Silvestro.
Ricordiamo a tutti che una delle caratteristiche di Silvestro è una docilità corretta al limite dell'indocile ed una scarsa socializzazione.
Già dai primi giorni abbiamo notato dei forti screzi tra Silvestro ed il resto del branco che poi sono terminati in aggressioni "immotivate" di Silvestro nei confronti degli altri membri del branco, tutte avvenute in casa.
La casa era grande più del doppio di quella dove viviamo abitualmente ed in teoria Silvestro si sarebbe dovuto sentire più libero, come potete veder dalle foto
ma ecco svelato l'arcano: se guardate le misure, gli spazi sono relativamente stretti, soprattutto per un cane che è poco socializzato e a cui le interazioni causano stress ( vedi docilità ).
le stanze erano grandi, ma piene di mobili e supellettili, rendendo di fatto gli spazi fruibili per Silvestro ed il resto del branco decisamente "ristretti" ed obbligandoli a passaggi forzati ed a non risucire a rispettare le distanze.
Quando consideriamo gli spazi dobbiamo considerarli dal punto di vista del cane, che non può fruire di sedie, tavoli e poltrone ( ad esempio una stanza 5 x 6 con due divani, tre poltrone, un tavolino, una libreria, un tavolo, sei sedie ed un mobile TV per noi è enorme e ci stanno un sacco di amici, per una mangiata o una festicciola, ma per un cane invece è un luogo di passaggi stretti ed obbligati ed un sacco di ostacoli da schivare ). |
Capitolo 3
"un cane è un cane ed interpreta le cose da cane, quindi cercate di comunicare con lui per quello che è, cioè un cane"
Sottotitolo: quando si lavora con un cane, ricordarsi sempre con chi si ha a che fare
Silvestro nei primi giorni non aveva molto piacere nè del contatto umano, nè della vicinanza, sopratutto maschile.
ricordiamoci sempre che non è possibile entrare in rapporto con un cane, o forzare tale rapporto, possiamo solo adottare dei comportamenti che facciano sì che sia lui volere entrare in rapporto con noi. |
Per farlo abituare ho iniziato proporre la mia presenza a distanze che non creassero fastidio, ma fossero tollerabili.
Nella foto si vede che sono inginocchiato in fianco a Silvestro.
Questo atteggiamento, cioè di abbassarsi e mettersi al livello del cane viene colto come atteggiamento di "deferenza" cioè di rispetto - io mi metto al tuo livello -, cosa che in un cane timoroso o particolarmente remissivopuò abbassare lo stress della vicinanza e facilitare l'interazione anche per semplice curiosità.
( ricordiamoci però che Silvestro NON è nè timoroso, nè remissivo, per cui tale manovra è stata interpretata come "possibile sottomissione" ed ha portato ad atteggiamento che vedremo dopo. )
Sedersi vicino ( ad una distanza che non crei stress ) ad un cane timoroso, senza in alcun modo interagire, senza movimento bruschi, senza interecettare con lo sguardo, attendendo che lui per curiosità si avvicini e nel caso che esso prenda l'iniziativa eventualmente facendogli trovare del cibo ( facendogli trovare, non porgendo, perchè lo stesso atto del porgere è il prendere una iniziativa nei confronti del cane ) e man mano che si avvicina, fino all'annusarci o leccarci premiare le iniziative che esso prende su di noi è uno dei metodi poer potersi avvicinare ad un cane timoroso, una volta che si sarà avvicinato potremo mettergli un guinzaglio ed iniziare a dialogare con lui. ( ATTENZIONE, tutto il discorso è molto semplificato ed è solo UNO dei possibili lavori di avvicinamento al cane, il lavoro fondamentale avverà una volta messo il guizaglio, ma non è di questo che voglio parlare )
Sedersi vicino ad un cane indocile e dominante non è la stessa cosa..
L'atto stesso del sedersi viene interpretato come deferenza e da al cane la possibiltà di prendere l'iniziativa e decidere di stabilire il suo status sociale o semplicemente di allontanare la fonte di stress.
Il fatto di sedersi così vicino a Silvestro è stato un errore di valutazione: lui non era timoroso, semplicemente non aveva alcun piacere nella mia vicinanza, non se ne andava per i motivi del capitolo 1, ma non aveva alcuna intenzione di entrare in rapporto con me.
Attenzione: non è detto assolutamente che un cane indocile non ci cerchi per eventuali coccole, ma soprattutto all'inizio lo fa solo per il suo piacere, non perchè abbia piacere di stare con noi, dato che non ci riconosce come leader.
*** Osservate gli occhi di Silvestro
Capitolo 4
Un cane che non sta bene non lavora bene, non apprende bene ed ha delle reazioni falsate.
Sottotitolo: il cane non è in grado di capire con precisione la causa del suo fastidio e a volte crea associazioni errate
Subito dopo il suo arrivo a casa Silvestro è stato sottoposto ad un checkup completo all'Ospedale Veterinario di Padova, per verificare eventuali patologie e poterlo quindi accudire al meglio.
Tutti gli esami hanno avuto risultati positivi, e Silvestro non presentava alcuna patologia evidente.
A casa aveva solo uno strano comportamento, perchè molto spesso si strisciava sui muri esterni o sulle gambe dei tavoli.
A me invece erano comparse delle punture sul corpo, ma essendo in campagna ed in una zona non trattata nè da veleni nè da diserbanti, non mi ero preoccupato più di tanto.
Poichè era strapieno di pelo e sottopelo ed era stato lavato pochi giorni prima, ho iniziato a spazzolarlo tutti i giorni, ed ho notato una cosa: dove riuscivo a tolgliere la coltre di sottopelo morto comparivano cose come queste.
un paio di giorni dopo mentre lo stavo spazzolando la sera ho visto che gli era venuta questa piaga
che la mattina successiva era diventata così
Il dermatologo ha detto che si trattava di un hot spot, praticamente una piodermite probabilmente causata da una puntura di qualche insetto.
( più tardi abbiamo scoperto che era una infestazione da acari assai fastidiosa che abbiamo dovuto trattare ).
Un hot spot si chiama così, perchè assai fastidioso e da la sensazione di sentirsi bruciare.
Silvestro aveva quella piaga più o meno nella zona dove c'era il cinturino della museruola e quindi per alcuni giorni abbiamo dovuto non mettergliela ( cosa che poi si è rivelata un grave errore ).
In quel periodo Silvestro si dimostrava parecchio fastidioso ed irritabile ed era quasi impossibile disinfettargli e curargli la lesione.
Inoltre la vicinanza degli altri cani del branco, o nostra non gli era gradita ed andava spesso o a rintanarsi in qualche angolo distante del giardino, oppure distante dal branco. Senza pensarci troppo avevo dato la colpa del comportamento alle caratteristiche di Silvestro, cioè una docilità corretta al limite dell'indocile ed una scarsa socializzazione ed al fatto che si trovsse in quello che viene spesso chiamato "periodo freddo", cioè quel periodo in cui un cane prende le misure e studia il branco e l'ambiente prima di decidere il suo ruolo.
Un cane che non sta bene ha delle reazioni non consone alle sue caratteristiche, oppure esagerate.Un cane che sente dolore istintivamente cercherà di proteggersi, allontanando possibili cause è quindi importante che il nostro cane sia abituato fin da piccolo ad essere manipolato e non reagire al nostro tocco in alcuna maniera E' altrettanto importante se si soccorre un cane infortunato mettere per prima cosa se stessi in sicurezza, perchè nel caso dovessimo spostarlo / manipolarlo il cane non è in grado di capire che non siamo noi la causa del suo dolore e potrebbe avere reazioni aggressive. |
Capitolo 5
Un cane adulto non è un cucciolo, non ha bisogno di fare 1000 esperienze nuove, non ne trae alcun vantaggio ed anzi ne può uscire stressato.
A Silvestro piaceva un sacco salire in auto e poichè erano i nostri 15 giorni di ferie, abbiamo ben pensato di farci delle piccole gite.
Siamo andati a fare una passeggiata in Val Venegia ( sveglia ore 5:30 3 ore e 1/2 di auto ) due e mezzo di passeggiata, ritorno a casa per le 14:30
Poi abbiamo fatto un giro al ponte di Veja,
un giro al lago di Garda
ed infine il 14 agosto siamo andati a Mirano per un salto veloce a salutare dei nostri amici che facevano una grigliata e siamo tornati per pranzo, perchè correttamente non ci fidavamo di Silvestro in mezzo a persone e cani sconosciuti.
Silvestro non sembrava risentire della cosa ( vedi capitolo 1 )
Capitolo 6
I cani mordono e non dare il giusto peso ai segnali può portare a spiacevoli conseguenze
*** nota per chi come me lavora nel campo dell'addestramento: non sentitevi troppo sicuri e prendete le stesse precauzioni ed attenzioni che insegnereste ai vostri clienti.***
Era il 14 agosto dopo cena, ero rientrato in casa e Silvestro era in cucina, stranamente da solo.
Mi sono avvicinato, mi ci sono seduto in fianco e come le altre volte ho allungato un braccio per fargli una carezza.
Prima ancora che me ne accorgessi, Silvestro mi ha morso, ma non un morso di avvertimento, una sequenza di tre morsi terminata con un morso trattenuto.
Nonostante la sorpresa, ero abbastanza tranquillo, ho preso il muso di Silvestro, e l'ho fatto staccare. Quando si è arreso, l'ho portato in cuccia ( poi sono andato al pronto soccorso a farmi medicare ).
*** non metto le foto del morso, perchè non sono significative e potrebbero urtare la sensibilità di alcune persone, in qualsiasi caso non è bello da vedere e non è necessario alla storia*** |
Ma perchè Silvestro si è comportato così? (rileggete i capitoli 3 e 4)
In quel momento Silvestro era infastidito dalla mia presenza e nel momento in cui mi sono inginocchiato, lo ha interpretato come atteggiamento di deferenza / sottomissione, ed ha colto l'occasione per rivendicare la sua posizione sociale nei miei confronti. ( ricordiamo che è un cane con docilità appena corretta )
Docilità: è la capacità del cane di riconoscere naturalmente l’uomo come capobranco senza che questo si imponga su di lui (3 livelli: marcata-corretta-indocile). |
* Ricordiamo che la docilità è direttamente collegata ad una possibile aggressività nei confronti dell'uomo, poichè il cane non riconosce l'uomo come suo leader
Capitolo 7
i periodi di adattamento
Mediamente un cane quando entra in un nuovo ambiente / branco all'inizio ha un comportamento che poi, di punto in bianco cambia. Questo mediamente avviene dopo circa tre settimane, periodo nel quale il cane ci studia e poi decide il suo ruolo nel branco famiglia. Una volta prese al decisione, diventa più difficile moddificare il suo comportamento nel modo desiderato.
Silvestro era arrivato il 30 luglio ed era il 15 agosto, quindi non avevo più tanto tempo.
Ho pensato quindi come risolvere la situazione: Barbara non si fidava più del cane ed io ero comunque un po' perplesso se tenerlo o meno, sia per gli episodi di aggressività e le aggressioni che erano successi nei confronti del branco, sia perchè sette giorni dopo saremmo tornati a casa quindi in uno spazio ancora più stretto che si sarebbe potuto rivelare ulteriormente stressante.
Capitolo 8
ogni cane è a se e la strategia va elaborata in base al cane
La mia strategia era semplice
1) poichè silvestro non era stato se non per 24 ore nella nostra casa a Bologna, tornado a Bologna e quindi facendogli cambiare ambiente avrei potuto gudagnare qualche giorno nel periodo di adattamento, quindi ho deciso di allungare le ferie rimandando gli appuntamento di 15 giorni, per poter seguire al 100% Silvestro
2) creare un ambiente "asettico" e completamente noioso e quasi privo di stimoli, per cui il cane avesse tutto il tempo e la trnquillità per adattarsi alla situazione.
Ho quindi passato le due settimaane successive così: in casa in sala con tutti i cani , una passeggiata tutte le mattine per stancare fisicamente i cani e nei pomeriggi giri pipì di pochi minuti, cioè una routine assolutamente monotona e priva si stimoli, per permettere al cane di adattarsi solo alla presenza del branco.
3) ho spostato tutti i mobili verso i muri e tolto tutte le cucce per rendere l'ambiente più a misura di cane ( vedi capitolo2 )
4) ho messo per terra un tappetino in cui Silvestro dovesse restare quando lo chiedevo
5) ho iniziato a gestire al 100% le risorse, gli spazi e le interazioni, per fargli capire il suo ruolo ed abbassare lo stress del cane.
Qui Silvestro doveva rimanere sul panchetto senza prendere iniziative.
Capitolo 9
Le strategie corrette ed un lavoro costante portano a risultati
Dopo 3 mesi di lavoro costante senza mai mollare un attimo questo è il risultato!
un cane sereno che si fa manipolare.
Il percorso non è finito ele sue doti naturali richiederanno sempre di stare attenti ed un constante lavoro di mantenimento per evitare di perdere i progressi fatti, ma ci possiamo godere il nuovo Silvestro
Un particolare ringraziamento va a Massimo Giunta per il lavoro fatto con Silvestro mentre era in canile ed Ivana Zuccon di Ivi4pets scuola cinofila Seveso per la disponibilità ad un confonto sulla strategia che avevo elaborato, un grazie a Fabio Lanzo per il supporto morale e repentino, un grazie alla Gio per l'essersi sbattuta e preoccupata, perchè vi ricordo che la cinofilia è condivisione .